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Nightography, la notte si accende davanti a un obiettivo 

Fotografare solo di giorno non ci basta più, vogliamo poter raccontare le nostre vite 24/7, catturando anche i momenti dopo il tramonto. Esplode la Nightography, la nuova tendenza fotografica che vede come protagonista la notte e i suoi lati nascosti.

L’oscurità della notte è da secoli un tema affascinante per gli artisti. C’è qualcosa di ammaliante nelle forme d’arte che la catturano: che sia soggetto, sfondo o cornice, chi l’ammira e la rappresenta è da tempo consapevole della forte estetica che possiede.

Porta con sé mistero, magia, malizia e infiniti scenari che riprendono momenti alternativi delle ore più buie della giornata: le strade cittadine assumono sfumature pittoresche, la gente esce di casa spogliandosi delle maschere quotidiane, vestendo panni più liberi ed eccentrici, lasciando trasparire la loro vera natura, mentre gli obiettivi degli smartphone diventano occhi sempre attenti all’interno dei locali.

Cos’è la Nightography e come nasce

Il concetto viene alla luce grazie a Samsung, annunciato per la prima volta durante il lancio della gamma smartphone Galaxy S22: la Nightography viene presentata come la funzione che consente agli utenti di scattare foto vivide e altamente ottimizzate anche al buio, in modo da ottenere immagini vibranti che non siano sfocate o poco illuminate.

Tutto ciò è possibile grazie ad un processore AI multi-frame, il quale combina 30 immagini in un solo scatto, fornendo la copertura di tutti i dettagli e le cromie riprese. Il prodotto sarà proprio la migliore foto sui 30 frame scattati.

 

Anche la Apple si evolve, con la nuova selezione iPhone 14, ottimizzati per regolare automaticamente l’esposizione in modalità notturna. Anche con una luce fioca le immagini restano comunque nitide, i frame vengono impressi senza perdere la loro naturalezza.

Si allineano sulla stessa tendenza altre aziende, come la Oppo con la serie Reno 8: il suo processore è realizzato appositamente per dare vita a immagini e video in modalità 4K Ultra Night, per non perdere nessun dettaglio anche al buio.

La fotografia notturna diventa così un mezzo semplice e accessibile per chiunque, ad oggi basta davvero poco, per catturare dei momenti mozzafiato anche dopo il tramonto, vi serviranno solo un buon smartphone e tanta creatività.

La notte attraverso gli obiettivi dei giovani

La Nightography, cerca dunque di catturare l’essenza del nostro mondo, proprio quando la maggior parte delle persone non riesce a vederlo. 

Conservare gli istanti più importanti della nostra vita è diventata ormai questione di abitudine, ma è proprio durante la sera che si diffonde l’esigenza di raccontarsi al buio, soprattutto tra i giovani. Di fatto sono loro i protagonisti degli eventi che avvengono dopo il crepuscolo, perché è proprio in questi momenti che danno libero sfogo alla loro creatività e alla loro fantasia.

Vi immaginate uscire ogni notte e documentare il lato più nascosto e glamour delle grandi metropoli? Dalle strade ai club, dalle metro ai concerti, momenti da vivere e imprimere in mille scatti, ogni sera, senza mai stancarsi.

Le luci all’interno dei locali, le vie illuminate dai lampioni, i fari dei taxi e i neon della metro regalano particolari atmosfere e giochi di luce che riescono a esaltare look dai tessuti e colori brillanti, ricchi di accessori luminosi e make up sfarzosi che accendono le personalità liberando il modo di essere

Lasciarsi andare, lontano dalla luce del giorno, diventa un atto meravigliosamente naturale.

 

 

Ma oltre agli ormai comuni scatti notturni realizzati con smartphone, negli ultimi anni iniziano a nascere veri e propri progetti fotografici riguardo al tema: diversi fotografi professionisti cominciano ad approcciarsi verso l’ambito della fotografia notturna, immergendosi nei vicoli delle grandi città e in party esclusivi documentando momenti inediti e spazi surreali con i loro obiettivi.

 

Parliamo di artisti come Keffer e Liam Wong, due fotografi apparentemente opposti che in realtà spesso amano scattare sotto la stessa luna.

 

Liam Wong, Tokyo vista al buio

 

Nato e cresciuto in Scozia, a due anni dalla laurea, Wong si trasferisce in Canada, diventando il direttore artistico più giovane alla Ubisoft Montreal, la società di videogiochi dietro capolavori come Assassin’s Creed. 

Parallelamente alla sua fiorente carriera nei videogiochi, Wong inizia ad avvicinarsi alla fotografia, il tutto da autodidatta e proprio durante uno dei suoi viaggi a Tokyo scopre la bellezza che si cela dietro i vicoli illuminati della capitale giapponese.

Voleva immortalare Tokyo con il minor numero di distrazioni possibili e in definitiva, in una città con nove milioni di persone, la notte ha reso molto più semplice trovare dei momenti unici e rari da catturare.

Ce lo racconta proprio nel suo primissimo scatto: un tassista aspetta nella sua auto sotto la pioggia che una coppia esca da un love hotel; un’atmosfera cinematografica avvolge il soggetto, circondato dall’oscurità e illuminato solo ed esclusivamente dai neon fuori dagli stabili e da una piccola scritta luminosa poggiata sul parabrezza.

La sua estetica evolve col tempo e i suoi scatti raggiungono la perfetta fusione tra fantascienza, neon-noir, cyberpunk e animazione giapponese, dando vita a vere opere urbane notturne.

Il suo seguito cresce fino a ottenere oltre un milione di visualizzazioni in tutto il mondo tramite i social, diventando un freelance che si destreggia tra videogiochi e fotografia, creandone un perfetto connubio grazie ai suoi racconti fotografici.

Keffer, la vita notturna dei club

 

Fotografo, regista e creativo multidisciplinare, durante la sua carriera si appassiona agli episodi che accadono sotto i riflettori di concerti e serate mozzafiato, documentando personaggi, controculture e istanti iconici che raccontano della vita parallela al giorno. 

In oltre dieci anni di urban photography, nei suoi scatti raccoglie momenti inediti di artisti e performers come Diplo, A$AP Rocky, Die Antwoord, Travis Scott e molti altri.

Keffer stesso racconta il suo progetto The Night Day come “Un’istantanea di quella vita senza il sole, più di 15 anni di reportage su persone che fanno e rifanno la notte, a Parigi e ovunque vada Keffer. Le star, gli sconosciuti, gli opportunisti, gli organizzatori, gli appassionati, i ballerini, i creatori. Alcuni sono partiti, altri non sono nemmeno ancora arrivati, ecco l’incredibile diversità di questo mondo, di questo universo, che pochi conoscono.”

 

By Sara Virecci

 

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