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Quale disabilità? Il racconto dei content creator

Come abbattere i muri di parole: una lezione dai Content Creator su due ruote

Qual è il modo più giusto per rivolgersi alle persone con disabilità? 


Un’ espressione che può essere usata è “persona con disabilità”, come suggerisce paroleostili: dove il primo elemento è la persona e soltanto dopo, se necessario esprimerla, la sua condizione. Scegliere le parole giuste non è sempre facile, e molti content creator ne sanno qualcosa.
Quante gaffe, quanti errori, ne hanno viste proprio di cotte e di crude, e lo vediamo proprio da quello che condividono con noi ogni giorno: video, immagini e racconti di giornate. 

In questo articolo andremo a conoscere alcuni content creator che trattano e vivono il tema della disabilità, e soprattutto il loro rapporto con le parole provenienti dal mondo esterno, con le quali si interfacciano quotidianamente. 

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Non penso sia semplice parlare di parole, semplicemente perchè a volte le diamo per scontate. Queste che state leggendo nella vostra mente o ad voce alta, ad esempio, sono parole. Quelle che ci scambiamo ogni giorno con qualcuno sono parole. Insomma sono ovunque. 

I positivy ambassador del mondo della disabilità

I Social Media in particolare, oggi, sono un enorme contenitore di parole, spesso capaci di creare dei grandi muri quando esprimono un giudizio o un’ offesa. 

Giuseppe e Domenico, due content creator catanesi, ne sanno qualcosa. Sui social si fanno chiamare Crazy on Wheels, proprio due pazzi su ruote. 

Ci raccontano la loro vita attraverso i video che puntualmente pubblicano su TikTok e Instagram, sempre caratterizzati da un tono leggero e tanti sorrisi.

Temi ricorrenti sono la vita di tutti i giorni per le vie di Catania, il confronto con le parole della gente, o riflessioni su quello che gli accade, tutto condito con un pizzico di ironia, da sempre loro tratto distintivo.

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Sofia Righetti e la sua disabilità

Un’ altra content creator che volevo presentarvi è Sofia Righetti, attivista femminista intersezionale, formatrice e divulgatrice. Con il suo carattere diretto e pungente ha scardinato tantissimi tabù sulla disabilità, come, ad esempio, la sessualità, diventando una vera e propria rappresentante della Sex Positivity.  

A lei le parole della gente non fanno paura, e ce lo dimostra ( ne cito uno, perchè potrei scrivere un papiro) un suo reel in cui risponde alle parole dette da Fedez, con la stessa leggerezza con cui lui si è espresso nel programma televisivo.

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Guarda questo video per scoprire di più sulla Sex Positivity con Disabilità

Giulia Lamarca e la sua testimonianza di disabilità

Un’ altra personalità da conoscere assolutamente è Giulia Lamarca, mamma e moglie solare ed energica. Amante dello sport e con tanti sogni nel cassetto, dopo il suo incidente ha deciso di dedicarsi ai viaggi, scoprendo fin da subito un grande amore. I suoi video e le sue foto ci raccontano le sue vicissitudini con voli e mezzi pubblici ma anche l’ incredibile legame tra lei e la sua famiglia, che ringrazia ogni giorno di esserci. 

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Racconta quanto a volte sia complesso affrontare un viaggio, sin dalla prenotazione del biglietto aereo. Spesso le carrozzine, infatti, subiscono dei danni, o addirittura vengono rotte nel trasporto in stiva. E proprio questo l’ ha spinta a lanciare un hashtag, diventato subito virale su Instagram: #dirittoalvolo e che le ha permesso di raccogliere oltre 90mila firme per una petizione sui diritti di tutti i disabili su Charge.org.

Quale disabilità? Un giudizio sospeso

Queste sono solo alcune delle tante personalità che, grazie al grande potere dei social, ci raccontano le loro (dis)Avventure con il mondo che li circonda, e soprattutto con la gente che ne fa parte: spesso non pronta ad un approccio, piena di luoghi comuni e sempre all’ attacco con una parola di troppo. 

Perché sì, le parole a volte pesano come dei grandi massi e questo è un problema che dobbiamo porci e, di seguito, risolvere.

 

by Paola Nicolosi

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