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Fast Fashion, quando la moda può rovinare il pianeta

Si può definire Fast Fashion quella tipologia di abbigliamento che prende spunto dalle ultime tendenze delle passerelle per creare abiti super economici.

Con questo termine si parla infatti di un metodo di produzione di abiti di bassa qualità a prezzi molto ridotti. L’idea di fondo di queste catene di abbigliamento è di immettere sul mercato le ultime tendenze il più velocemente possibile e a un prezzo abbordabile per chiunque. Tra i negozi più noti ci sono ad esempio: Zara, Shein, H&M, Mango, Bershka, Primark, Pull & Bear.

 

Quali sono gli aspetti negativi?

I grandi magazzini del Fast Fashion per ridurre i costi e accelerare i tempi di produzione, esportano quest’ultima in nazioni come l’Indonesia, il Bangladesh e la Cina, dove possono contare su una manodopera a basso costo, favorendo così lo sfruttamento minorile, lavoratori sottopagati, assenza di norme di sicurezza, materiali scadenti e sistemi di lavorazione altamente inquinanti.

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Tra i materiali inquinanti più diffusi c’è il poliestere, un derivato dal petrolio, responsabile delle microplastiche presenti nei nostri mari. Queste sostanze tossiche presenti nei tessuti entrano in contatto con il nostro corpo e vengono rilasciate dai vestiti ad ogni lavaggio, contaminando mari e oceani.

 

Inoltre, all’interno di questi grandi magazzini la merce che rimane invenduta, viene bruciata e, parlando di capi realizzati con tessuti sintetici di pessima fattura, possiamo solo immaginare quanto inquinamento crei.

 

Come evitare il Fast Fashion?

Se si vuole evitare il Fast Fashion bisogna porsi la fatidica domanda: “Mi serve davvero?” e la risposta quasi sempre sarà… NO!

  • Bisogna cambiare la visione dello shopping
  • Investire sulla qualità e non sulla quantità
  • Evitare gli acquisti di impulso
  • Leggere composizione dei tessuti
  • Evitare tessuti sintetici 
  • Optare per tessuti biologici o riciclati
  • Riutilizzare gli abiti del nostro guardaroba
  • Acquistare second-hand e vintage

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La moda eco-sostenibile, quali sono i brand più green?

La moda eco-sostenibile è quella che rispetta l’ambiente e la società, e al contrario del Fast Fashion cerca di lavorare con materie prime che non inquinino. Inoltre un fattore importantissimo che non si deve sottovalutare è che la produzione è senza sfruttamento e con una retribuzione più equa. Moltissimi sono i brand eco-sostenibili, tra questi per esempio: Stella McCartney, Patagonia, Collina Strada, Mara Hoffman, Reformation, G-Star, Philippe Model.

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Gran parte di questi brand hanno dei prezzi più elevati, però ad oggi c’è una novità che stanno adottando molti negozi del mondo fast fashion: l’introduzione di una selezione sostenibile. Tra questi c’è per esempio Primark, con una collezione di capi realizzata al 30% con plastica riciclata, H&M con la linea Conscious, ed infine Asos con la selezione etica per uomo e donna.

 

Alessio Iozza

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