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Street style, quando la strada diventa passerella

Lo street style, che letteralmente significa “stile di strada”, non è altro che lo stile o la moda ispirata alla gente comune. Questo stile è difficile da definire perché non è una moda da passerella, ma un fenomeno che nasce in un contesto urbano, che vede protagonisti i giovani che per esprimere al meglio il proprio look mischiano tendenze e stili per differenziarsi dagli altri e mostrare, attraverso quello che scelgono di indossare, loro stessi.

Uno stile streetwear è riconoscibile perché è definito da elementi quasi sempre ricorrenti come per esempio la felpa oversize, un mix sportivo e classico caratterizzato da un cappotto con una felpa sotto, il bomber, i pantaloni larghi e ovviamente non possono mancare le sneaker.

In strada la moda è un vero remix di idee, di elementi mischiati e di colori, dove gli stilisti non dettano regole, anzi per numerosi brand lo street style è una fonte di ispirazione per creare collezioni da passerella.

Non abbiamo fonti precise sull’esatto inizio dello street style ma sappiamo che iniziò a emergere in America negli anni ’50, per poi confermarsi negli anni ’60 in Inghilterra dove i Beatles, che oltre a segnare un gran cambiamento nella musica dell’epoca segnarono anche un cambiamento anche nella moda; infatti, i giovani fans dei Beatles smettono di conformarsi ad una sola moda e cercano di essere identificabili attraverso un abbigliamento ben preciso. Quindi, attraverso questo grande cambiamento lo street style si impose in tutto il mondo nelle cultura pop degli anni ’70, si rafforzò in Giappone negli ’80 e nella Cina degli anni ’90, fino a giorni nostri dove si percepisce ancora di più.

Lo street style fu ufficialmente riconosciuto dieci anni fa tra le pagine dell’inserto domenicale del New York Times che, per primo, utilizzò immagini di semplici passanti come icone contemporanee. Ma possiamo dire che alla fine degli anni ’70 il fotografo Bill Cunningham, definito il padre dello street style, mise in atto ancora prima questo fenomeno scattando foto ai passanti per strada, ma non perché facessero parte di un servizio fotografico, ma semplicemente perché avevano un particolare che colpiva il fotografo, il quale immortalò un intero look o solo qualche dettaglio. Le foto che scattò furono pubblicate sul The New York Times il 30 dicembre 1978. Molto simile a questo ma più attuabile ai giorni nostri è ciò che venne fatto nel 2005 dal fotografo di moda Scott Schuman, che decise di dedicarsi totalmente alla fotografia di strada aprendo “The Sartorialist”, che divenne uno dei più famosi blog di street style e che ispirò molti blog che nacquero a seguire come il Face Hunter di Londra, il Prada and Meatballs di Milano, lo Street Peepers, Stil in Berlin, The Style Scouthel looks, Savvy London,Youcatwalk, Easy Fashion in Paris, Tokio Face e lo Style Arena.

Lo street style ormai fa parte della società odierna, infatti, durante un evento di moda come la Fashion Week di Milano, Parigi o New York, è diventato di uso comune da parte dei fotografi immortalare blogger e star che si offrono alle macchine fotografiche sfilando per qualche metro di strada, come se l’asfalto fosse la passerella. Di solito i fotografi tendono a immortalare outfit interessanti e originali che attirino l’attenzione; i criteri che vengono usati sono sempre gli stessi fatta eccezione durante la settimana della moda dove i fotografi tendono a fotografare persone famose che contano nel mondo della moda.

In questo ambito hanno un ruolo fondamentale soprattutto i social come Instagram, Facebook e Twitter, infatti all’interno di un’azienda di moda ci sono persone che fanno ricerca sulle immagini pubblicate da blogger, star e persone comuni per raccogliere idee. Sembra un paradosso, adesso sono i brand ad ispirarsi alla gente!

Giulia Palazzo

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