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tubino nero chanel

La storia del tubino nero

Il tubino nero nasce grazie a Coco Chanel e la sua voglia di rivoluzionare e sdoganare le donne da un’immagine stereotipata della femminilità, costretta in bustini e corsetti, a favore di una visione più libera e dinamica.

Compare per la prima volta l’1 ottobre del 1926 e fu destinato a diventare un’icona. Vogue America lo descrisse come “l’abito che tutte le donne indosseranno”. E così fu! Il tubino nero o little black dress o petite robe noire passò a essere un capo d’abbigliamento da indossare durante i periodi di lutto ad essere un abito passepartout, adatto per ogni tipo di femminilità, da quella più elegante a quella più misteriosa e seducente.

Coco Chanel fu la prima a dare un’impronta democratica al tubino sostenendo che grazie al petite robe noire anche le donne povere potevano vestirsi come le ricche, impreziosendo il tubino con un semplice giro di perle.

Grazie alla sua linea scivolata, alla sua essenzialità e al tessuto morbido, il tubino nero ha fatto innamorare di sé tutte le donne di tutti i tempi, sia dive che non, oltrepassando epoche, resistendo ai mood e alle tendenze, affermandosi come capo di stile e eleganza.

Ma è soprattutto grazie a Audrey Hepburn, che in Colazione da Tiffany indossò un tubino nero creato da Givenchy, che il little black dress diventò un’icona internazionale di raffinatezza e grazia; dopo di lei molte donne scelsero il tubino come simbolo del loro stile scegliendo quello che meglio si adattasse al proprio fisico. Ava Gardner e Lauren Bacall ne indossavano un modello che mettesse in rilievo il décolleté e le spalle, sottolineando la loro anima di femme fatale; indimenticabileil modello indossato da Liz Hurley creato da Versace con spacchi e spille da balia.

Senza dimenticare donne contemporanee come Angelina Jolie, che preferisce abbinarlo solo a vertiginose décolleté piuttosto che arricchirlo con accessori, o Monica Bellucci che ha sfoggiato sul red carpet una versione in pizzo aderente, o Juliette Greco con una versione esistenzialistica, o Edith Piaf che preferiva indossare una versionebasica in modo che nessun elemento esterno potesse offuscare o togliere scena alla sua voce.

impossibile non citare la Duchessa di Windsor, nota per la sua collezione di tubini neri, che era solita arricchire con accessori di ogni genere. Il tubino nero può essere definito come il migliore amico di ogni donna ed è tra gli abiti must have del guardaroba. E’ l’abito che salva sempre quando non si ha cosa indossare e che ci fa sentire sempre a nostro agio.

Paola Di Mauro

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