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La mascolinità tossica

La mascolinità tossica è uno dei modi con cui la società patriarcale danneggia gli uomini. Essa riferisce alle attitudini costruite socialmente che descrivono il ruolo di genere mascolino come violento, non emotivo,sessualmente aggressivo, e così via. Un articolo del New York Times, descrive così la mascolinità tossica: “Un insieme di comportamenti e credenze che comprendono il sopprimere le emozioni, mascherare il disagio o la tristezza, il mantenere un’apparenza di stoicismo, e la violenza come indicatore di potere (pensate al comportamento da ‘uomo duro’)”.

La mascolinità tossica nel mondo della moda
La mascolinità tossica nella moda implica lo stile che siamo abituati a vedere sulle passerelle, esempio classico: il pantalone. Proprio a causa della società patriarcale inizialmente le donne non potevano usare il pantalone, era proibito e condannato. Ma fino a poco tempo fa, pensare l’opposto faceva quasi ridere, ovvero un uomo con una gonna. Fortunatamente tantissimi artisti uomini stanno abolendo queste barriere!

Icone di mascolinità 3.0

Questi uomini possono essere considerati icone di una mascolinità 3.0; partiamo da lui David Bowie, il suo stile poliedrico tra tutine aderenti piene di lustrini, trasparenze, le acconciature ed il make-up estremo per quei tempi. Fu un’icona di fluidità di genere in cui il maschile ed il femminile si mescolano completamente.

Ma passiamo ad Harry Styles, il cantante ventiseienne ha dichiarato che non gli interessano le etichette di genere, oggi volto noto per le campagne di Gucci dove lo troviamo in abiti prettamente femminili. Di recente ha fatto uno shooting per Vogue dove afferma che: “Ci sono vestiti per gli uomini e ci sono vestiti per le donne, una volta rimosse le barriere, ovviamente apri l’arena in cui puoi giocare’’.

Per ultimo passiamo ad un esempio italiano, Achille Lauro, noto rapper per le sue performance abbastanza audaci, durante la quarta serata del festival di Sanremo, il cantante ha interpretato la marchesa Luisa Casati Stampa. Iconico il look della finale di Sanremo, il cantante veste i panni della regina Elisabetta I di Tudor, e appare con indosso un abito bianco griffato Gucci, gorgiera al collo e parrucca rossa.

Gucci rivoluziona la visione dell’uomo

Con la collezione uomo Autunno/Inverno 2020, ispirata al mondo dell’infanzia Alessandro Michele fa indossare ai modelli: grembiuli, colletti glitterati, divise da scuola, e scarpe Mary Jane con motivo cut-out. Lo stilista spiega il suo punto di vita così: “La mia non è una narrazione della mascolinità che esclude quella mainstream, anzi per me significa raccontare la complessità di essere uomo. Il mondo degli uomini è un mondo variegato e pieno di sfaccettature, esattamente come quello delle donne’’.

Probabilmente questa “rivoluzione”, se così si può chiamare, non eliminerà l’uomo che siamo abituati a vedere ma ce ne farà vedere anche di nuovi.

Gloria Auteri 

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