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The other side of fashion Disturbi alimentari in passerella

Il fenomeno dei disturbi alimentari colpisce circa 2 milioni di modelle ogni anno, su tutte le passerelle del mondo della moda. Vani, ad oggi, i numerosi tentativi di allontanare la perversa ricerca della perfezione dentro le varie case di alta moda esistenti.

Come è la vita delle modelle al di fuori della passerella?

Si sente spesso parlare di  celebri modelle che per una sorta di ossessione per la  propria professione, ossia per rientrare in quei famosi canoni di bellezza odierni, hanno ridotto i propri pasti a misere porzioni di frutta e verdura, eliminando quasi del tutto se non totalmente i vari pasti principali. Ci sorge dunque spontaneo chiederci allora, cosa mangia davvero una modella? Va a fare la spesa? Quando? E cosa compra? Comprerà anche lei quel muesli ai frutti di bosco buonissimo in offerta il weekend o farà scorta di frutta e verdura come tutti si aspettano?

L’impatto ambientale e i fattori sociali

Le ricerche più recenti sottolineano come i disturbi alimentari, come anoressia e bulimia, siano probabilmente il risultato di una combinazione di fattori sia genetici che ambientali. Le pressioni sociali hanno spesso un ruolo  scatenante e decisivo, l’impatto dei canoni proposti dai media e sulle riviste di  moda hanno un aspetto diafano e corpi davvero troppo sottili.

Nonostante si pensi che, sia il genere femminile ,quello ad essere prevalentemente colpito dai disturbi alimentari , anche l’universo maschile non è esente da queste problematiche, anzi ,si registra un aumento del 20% di casi di anoressia nella moda maschile degli ultimi anni.

Come si pensava ,anche i media giocano un ruolo fondamentale nel proporre  modelli femminili legati alla ‘perfezione’, quella perfezione irraggiungibile per molte e molti e che spinge alla follia  migliaia di  giovani ragazzine e ragazzini.  

Bellezza è salute

Purtroppo,ci sono voluti alcuni decessi di modelle adolescenti come Isabel Caro, modella e attrice teatrale francese e Ana carolina reston modella di Ford a soli 21 anni ,perché l’ambiente della moda cominciasse ad allarmarsi sul fatto e cominciasse in qualche modo a intervenire.

Per contrastare questa tendenza si è rivelato particolarmente utile l’outing di alcune modelle e modelli di grandi case di moda, ma particolarmente efficace è stato anche il riscontro ottenuto dalle varie campagne pubblicitarie di modelle curvy e bellezza naturale degli ultimi anni, come quelle proposte da H&M, Vogue e Gucci che abbracciano sempre di più la rivoluzione del body positive e del mondo curvy. Proprio una modella italiana curvy Elisa D’ospina punta il dito contro il brand Gucci, affermando che quest’ultimo esalti modelle eccessivamente magre, sottopeso evidente scrive sul suo blog la modella.

In conclusione, molti la rinominano come l’estetica del normale o la rivincita della bellezza naturale il messaggio trasmesso è pieno di positività e di stimoli all’accettazione del proprio corpo, in qualsiasi forma e sfumatura esso appaia. Lo scopo infatti delle varie campagne pubblicitarie, è quello di spingere i giovani e l’audience in generale ad accettarsi così come si è, e di migliorarsi è chiaro, ma sempre tenendo conto del proprio benessere generale. Dopo tutto, come faceva il detto? Non è bello ciò che è bello  ma è bello ciò che piace .

Arianna Cocuzza

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