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Tattoo: l’accessorio da indossare sulla propria pelle

Essenziali, colorati, eccessivi, minimali, provocatori: negli ultimi anni i tatuaggi sono passati da simbolo identitario a moda sempre più diffusa e trasversale.

L’evoluzione dei tatuaggi

Il tatuaggio è sempre più considerato un’arte, un linguaggio, una forma d’espressione del corpo che col tempo evolve e cambia. Il fenomeno è in forte crescita in tutte le fasce sociali e a qualunque età.

Negli ultimi anni, solo in Italia, la richiesta di tatuaggièé aumentata del 60%; secondo l’istituto superiore di sanità ci sono 7 milioni di tatuati, il 13% della popolazione dai 12 anni in su. 

“A dare impulso alla crescita del fenomeno sono stati gli influencer, come cantanti e calciatori, che postano sui social i loro nuovi tatuaggi”, dice Alessandro Bonacorsi in un’intervista al Sole24ore. Bonacorsi, in arte Alle Tattoo, è il tatuatore più premiato al mondo, con 12 Guinness dei primati e autore del libro E se mi tatuassi?

Il tatuaggio ha cambiato percezione e significato nel tempo. Una volta era segno distintivo di gang, marinai ed ex galeotti, ma da anni rappresenta la voglia di personalizzare il proprio corpo con un ricordo importante inciso sulla propria pelle. Anche l’età é cambiata, il primo disegno si fa in media a 25 anni, con un picco di richieste tra i 35 e i 44 anni.

Le differenze tra Oriente e Occidente

Il tatuaggio cambia anche secondo le aree geografiche; c’è una forte differenza tra Oriente e Occidente: in Asia preferiscono quello culturale-religioso, negli USA deve essere d’impatto e patriottico. Il tattoo russo è un vero e proprio linguaggio, quello siberiano è legato a mafia e criminalità, quello inglese è old style, mentre l’italiano è riconosciuto, a livello mondiale, il più artistico per la creatività ed è infatti il più seguito sui social.

Per quanto riguarda lo stile old school, i cuori, le rose e i volti di donna sono molto amati. Nello stile neo-traditional invece vanno molto gli animali, soprattutto ritratti dei propri amici a quattro zampe. Nello stile giapponese, invece, carpe e fiori sono i più apprezzati.

Infine le scritte, i tatuaggi geometrici e i decorativi sono anche molto richiesti. Sono soprattutto le donne a richiedere questo tipo di tattoo e le zone preferite sono le braccia, il decolleté, la zona sotto il seno e le caviglie. Gli uomini invece preferiscono disegni legati alla forza e alla potenza, che devono essere bene in vista, e per questo puntano su braccia e gambe. Sono anche richiesti disegni su mani, collo e viso, ma per arrivare a queste zone bisogna fare un percorso, devono essere un punto d’arrivo dopo tanti tatuaggi.

Professione tatuatore

Aumenta la domanda e di conseguenza aumenta l’offerta e il mestiere del tatuatore è in forte crescita. Il giro d’affari vale circa 100 milioni di euro, per circa trentamila aziende che lavorano in totale sicurezza, con aghi monouso e sterili; ma ci sono anche molti abusivi, circa ventimila persone che s’improvvisano e fanno danni. Non è sufficiente fare il corso formativo regionale d’igiene per avviare un’attività, occorrono soprattutto talento, passione e amore per il mondo dei tattoo. Bisogna fare un lungo tirocinio, come apprendista, a fianco di una persona che si stima e con la quale si è in sintonia. Aprire la propria mente, perfezionare le abilità attraverso un corso d’arte, la lettura di libri, viaggi e tantissima pratica.

Il nuovo trend del momento: il minimal

Minimal non vuol dire necessariamente piccolo. I tatuaggi di tendenza oggi sono “minimal”, cioè realizzati con una sola linea continua, ma non necessariamente piccoli. Il risultato? Sempre e comunque très chic.

Il precursore di questa tecnica è stato Mo Ganji, tatuatore iraniano che già da qualche anno cattura l’attenzione degli appassionati con lavori a una linea che sono vere e proprie opere d’arte.

Laura Martinez del Fleur Noire Tattoo Parlour di New York ha raccontato che i tatuaggi della vecchia scuola erano più pesanti perché gli aghi erano più pesanti.

Mentre i tatuaggi a una linea sembrano leggeri ma in realtà richiedono molta precisione e, spesso, molti aghi, sottolineando anche che molte persone chiedono questo tipo di tatuaggio perché “parla” a tutti, specialmente al pubblico più giovane che cerca qualcosa di delicato. Una riga potrebbe richiedere fino a un’ora. Se sollevi l’ago, devi assicurarti di colpire lo stesso punto quando lo rimetti giù, e questa operazione è più difficile di altre. Laura Martinez mette anche tutti in guardia: fare una lunga riga può far male tanto quanto tatuaggi più pieni e elaborati.

Over 50

Non è mai troppo tardi per farsi un tattoo. Se fino a qualche anno fa i genitori disapprovavano la prima richiesta di un tatuaggio del figlio, adesso i primi a voler marchiare la pelle sono proprio loro.

Durante la scorsa estate si è registrata un’impennata di richieste da parte di persone over 50. A determinare questo cambio di rotta sembra essere proprio l’evoluzione del significato del tatuaggio che, da simbolo di ribellione di qualche anno fa, è diventato un potente mezzo di espressione universale. Che oggi non sembra avere età.

In prima fila troviamo soprattutto donne che, nell’accompagnare i propri figli a farsi il primo disegno sulla pelle, richiedono un tatuaggio anche per loro stesse.

Un chiaro cambio di rotta che da un lato sembra voler soddisfare un sogno non realizzato in passato, dall’altra sembra assumere le sembianze di un tributo a loro stesse e al proprio desiderio di sentirsi belle e al passo coi tempi. 

Lo Tauro Ciffo Carlo

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