
Oltre gli standard. Oltre l’apparenza: Masha Brigatti
Masha
Brigatti rompe le regole del fashion system: ai grandi riflettori e
all’esibizionismo, lei predilige duro lavoro e tanta passione.
Ghost designer, stylist ma anche consulente di noti brand. Oggi Masha sta portando avanti un nuovo progetto: Parcoats, un ibrido dalla genetica mista, tra parka e cappotto, tra couture e sportswear.

Come inizia il tuo percorso?
Ho studiato architettura. La moda mi piaceva tanto ma per il mio futuro pensavo ad altro. Con il senno del poi, gli studi mi hanno dato le nozioni anche per creare un disegno e capirne subito il potenziale.
Ma nella moda ci sono entrata dalla porta laterale, come vestierista nelle sfilate. La volontà è stata poi essenziale per crescere, iniziare a fare assistenze e consulenze per i marchi.
Ci ho messo vent’anni, sono stati periodi intensi.
Tanti progetti ma in pochi è visibilela tua firma, come mai?
Forse
perché ho molto rispetto per questo lavoro. Non ho mai voluto metterci
la faccia perché non volevo esserne del tutto coinvolta, o forse
semplicemente non ero pronta.
Lavorare come ghost designer mi è
servito; l’ho vissuto come una sorta di gavetta dalla quale prendere il
possibile. È stato difficile perché si lavora molto e ti viene
riconosciuto poco, gli applausi li prende sempre qualcun altro.
Ma se sei capace riesci ad andare avanti. Senza caparbietà è difficile riuscire in questo mondo.
E allora da dove si inizia?
Dall’investimento
su se stessi; è la chiave. Alimentare la propria curiosità, creare un
linguaggio personale, avere una storia da raccontare. Tra un viaggio e
lo shopping sceglierei sempre il primo: ti da possibilità di raccogliere
momenti, esplorare mondi nuovi e parlare con persone di ogni tipo. Ti
permette di essere connesso con il mondo e sviluppare un punto di vista
soggettivo.
La difficoltà cruciale è che, ad oggi, siamo tutti
omologati quindi quando c’è una voce fuori dal coro la gente ne è
attratta, come una calamita. Quando tu stesso hai tanto da dare, gli
altri diventano avidi di ciò che sei.
Attenzione però, le borse le compro comunque.
L’esperienza che ti porterai sempre dietro?
Il Super Bowl con Madonna e i centoventi milioni di telespettatori in mondovisione.
Nel 2012 io e Fausto Puglisi abbiamo disegnato e realizzato gli abiti di Nicki Minaj e M.I.A.
Madonna è una perfezionista e supervisionava tutto quasi in maniera clinica. Ha l’abitudine di misurare gli altri professionisti in base a quello che possono dare e a noi ci ha ritenuto all’altezza; è stato un grande onore.
Hai mai pensato non ne valesse la pena?
Mai.
A volte la sera sono stanca e penso di mollare, poi capisco che non
saprei fare altro. Quando lavoro, quando sono in sartoria, quando parlo
con gli altri mi sento viva. Farò questo lavoro finché saprò di poter
ottenere il massimo.
Il fashion system sa essere un ambiente molto
riconoscente sotto diversi punti di vista. Se lavori bene, le persone se
ne accorgono e ti stimano.
Giorgia Trovato