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Mercoledì è la serie anti-convenzionale

Mercoledì Addams è da sempre considerata un’icona femminista per il suo anticonformismo, ma in questa serie traspare l’esigenza di preservare la propria identità mettendo sé stessi al primo posto.

Tim Burton un nome, una garanzia

Mercoledì è la serie rivelazione del 2022 su Netflix,Tim Burton ne è produttore insieme ad Alfred Gough e Miles Milla. La presenza dell’estroso regista  basterebbe come garanzia quando si tratta di un prodotto di stampo fantastico,i suoi film sono dei cult dall’ispirazione fiabesca.

Storie che si rifanno ai temi dell’emarginazione e della solitudine, proprio come accade in Mercoledì, mostrando le complesse sfide adolescenziali che incombono le nuove generazioni.

Le trecce nere targate Netflix

Il personaggio di Mercoledì,interpretata da Jenna Ortega, appare come una ragazza fredda,malinconica, a tratti inquietante,dotata di una brillante intelligenza. Possiede doti psichiche in grado di vedere il passato e il futuro toccando una persona o un oggetto.

Con il suo modo di essere rappresenta il simbolo della diversità e dell’auto accettazione: traspare spesso un forte messaggio di accettare se stessi per come si è realmente, consapevole del suo essere fuori dagli schemi,non ha paura di mostrare la sua unicità come cifra stilistica.

Il suo essere ‘fuori dagli schemi’ veicola un sottile ma importante messaggio,cioè quello di non demordere nell’essere sé stessi, anche se ci si può sentire soli e incompresi poiché diversi dagli altri.

 

Perché tutti dovremmo essere un po’ Mercoledì Addams

 

Guardando Mercoledì  non si può non simpatizzare per gli inetti. Da episodio in episodio si sviluppa un senso di empatia per la ragazza che dà voce a  tutti quegli adolescenti che vengono emarginati sistematicamente dalle menti più ‘chiuse’. Da Eugenee, il paffuto con l’apparecchio amico delle api a Enid, il mancato licantropo dalle unghie arcobaleno, i quali incarnano il ruolo-cliché degli inadeguati tra gli inadeguati. I problematici, gli indesiderati,gli “strani” in una micro-realtà in cui la stranezza è plusvalore.

Il tocco di Burton nella serie Netflix non risiede tanto nell’estetica visuale, quanto nel suo onnipresente senso d’inquietudine. Il pensiero angosciante che accompagna                       Mercoledì,nell’affrontare una realtà a cui è radicata, verso nuove esperienze, con cui dovrà fare i conti. Un età di trapasso dove il difficile inserimento scolastico e in parallelo vicende macabre e misteriose forniranno la chiave in cui viene presentato il vero cuore della serie, cioè seguire il viaggio psicologico della protagonista. 

 

Se perseguire il proprio “Io” e le proprie inclinazioni porta Frankenstein all’autodistruzione,

Mercoledì rinasce trovando e definendo sé stessa. Tale cambiamento però, arriva solo quando è il “contesto sociale” ad accettarla per chi è davvero, senza remore o compromessi.  Una poetica delle minoranze, a cui siamo soliti togliere voce, ma dove spesso risiede una valida alternativa.

Il messaggio sociale

Il senso finale che traspare in Mercoledì è la rivincita del diverso. Elogia gli emarginati che incarnano soltanto il coraggio di essere diversi e di andare oltre lo stigma sociale. Viviamo in un’epoca dominata da un senso pervasivo di impotenza e incertezza che ci porta a rinchiuderci in noi stessi, a vivere il mondo come una minaccia. Qualsiasi persona ‘ diversa’ è prima di tutto una persona, con sentimenti, paure e ricchezza interiore che va oltre le apparenze e i voleri sociali, spesso omologati da internet e i media.

L’avvento dei nuovi media ha “ucciso” l’uomo copernicano e lascia il posto all’uomo che conosce solo le immagini non approfondendone i contenuti. Da animali parlanti ad animali solo vedenti, che non esprimono opinioni personali ma solo opinioni inculcate dalla massa. Questa serie è un viaggio con l’ invito di riscoprire il piacere di coltivare i propri talenti senza fini immediati. Un invito ad aprire nuovi orizzonti, non solo con il cuore ma anche con la mente.

 

By Mariangela Cafà

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